Novità nel mondo D.P.I., arriva la tuta da lavoro che segnala il livello di protezione
Un semplice sensore potrebbe cambiare il mondo D.P.I. (Dispositivi di Protezione Individuale). Nel corso della A+A di Düsseldorf, la più importante fiera internazionale dedicata al tema della sicurezza sul lavoro che si aprirà il prossimo 17 ottobre per chiudersi il 20, sarà infatti presentata una tuta interattiva che, grazie ad un sensore, rileva lo stato di conservazione dell’indumento per assicurarne l’efficacia protettiva.
Quando si parla di sicurezza sul lavoro gli indumenti hanno un ruolo importantissimo ed un loro logorio può avere conseguenze molto gravi, tanto che prima di essere messi in commercio sono sottoposti a test e certificazioni, quest’ultime rilasciate sulla base di precisi parametri dopo un determinato numero di cicli di lavaggio.
L’utilizzo della tecnologia in questo ambito può quindi aprire nuovi scenari aumentando il grado di sicurezza del lavoratore.
Tramite un sensore dotato di tecnologia RFID sarà quindi possibile sapere in ogni momento se un indumento ha ancora integra la capacità di essere ignifugo, antistatico o multi-protezione.
Apposite antenne installate nell’ambiente di lavoro rilevano il segnale, monitorano le condizioni di impiego, archiviano i dati sul ciclo di vita dei capi e comunicano ai responsabili della sicurezza designati (RSPP, RLS) informazioni precise relative allo stato di manutenzione ed eventuali anomalie.
Il progetto è stato realizzato da tre aziende che hanno unito le proprie competenze e la propria specializzazione: C.B.F. Balducci – produttore e distributore di abiti da lavoro; RFID Global – distributore a valore aggiunto e manufacturer di sistemi RFID ed NFC; ed Airpim – azienda hi-tech di esperti in innovazione tecnologica e sviluppo software che si occupa di Big Data, IoT e Privacy con specializzazione in Identity Management.
“La soluzione proposta aiuta il lavoratore in tante azioni quotidiane, proteggendolo da eventuali rischi di incidenti e infortuni in ambito industriale come ad esempio stabilimenti, raffinerie e acciaierie. Il software viene personalizzato per soddisfare ogni esigenza del cliente. La tuta può avvisare chi la indossa del pericolo di schiacciamento, segnalare quando si entra nell’area di manovra di mezzi in movimento come carriponte, lavori svolti in isolamento e quindi con impossibilità di mandare segnali di emergenza qualora necessari o in spazi sospetti di inquinamento”, dichiara Tiziano Tresanti, founder e amministratore di Airpim.
“Gli studi odierni sui D.P.I. stanno tutti puntando nella direzione di un abbigliamento in grado di prevenire l’incidente dialogando in modo costante con l’ambiente di lavoro (sicurezza attiva). Un utilizzo crescente di queste tecnologie ridurrà nel medio periodo in modo significativo il numero di infortuni gravi sul posto di lavoro”, ha spiegato Michele Rossi, Export Manager di C.B.F. Balducci.
“Alla fiera A+A creeremo l’intera filiera collaborativa della tecnologia RFID, per meglio esprimere così il concetto di valore: partendo dai bisogni espressi da C.B.F. Balducci, abbiamo così analizzato la configurazione RFID ideale, ossia quali reader, antenne e tag rispondono al meglio a dette aspettative, sfruttando sapientemente le doti tecniche e quindi prestazionali dell’RFID, tra cui la rilevazione automatica del tag, ossia senza alcun intervento volontario del lavoratore. Grazie al know-how del nostro Partner Airpim, il dato così raccolto viene intrecciato con altri dati, trasformandosi in preziosa informazione per la sicurezza del lavoratore” conclude Paola Visentin, Responsabile Marketing in RFID Global.