I 6 trend tecnologici che influenzeranno il settore della sicurezza nel 2022

L’ultimo anno è volato via in un lampo, e sembra siano passati solo cinque minuti dalla pubblicazione del nostro articolo sui trend tecnologici del 2021. Spero che sia stato un anno positivo per tutti voi e che, nonostante ci troviamo ancora in un contesto di incertezza, tutti voi siate stati al sicuro e in salute nel corso di questi mesi.

Come sempre, sono abituato a cominciare a pensare ai trend tecnologici del prossimo anno a partire dalle nostre previsioni per quello in corso di conclusione. Considerando però il periodo particolare che viviamo, nel riflettere sul futuro non ho potuto fare a meno di rivolgere il mio sguardo anche più indietro, agli anni precedenti la pandemia e alle considerazioni che guidavano le nostre conclusioni.

Devo subito sottolineare come il concetto di “fiducia” sia senza dubbio quello emerso, in una forma o nell’altra, con maggiore continuità in molti degli articoli pubblicati nel corso di questi anni. Il contesto, però, è lievemente cambiato nel tempo: talvolta più concentrato sul concetto di fiducia nella gestione dei dati, talaltra sulla sicurezza dei sistemi, o ancora sul fondamentale bisogno di avere fiducia nel fatto che aziende e organizzazioni stiano facendo le cose nel modo più corretto. Qualunque sia l’ambito sul quale rivolgiamo il nostro sguardo, ciò che resta cruciale è la necessità di mettere a fattor comune l’attuale ritmo dell’innovazione tecnologica con una parallela evoluzione nella costruzione della fiducia nell’uso che viene fatto di queste tecnologie.

Non crediamo che il 2022 si rivelerà differente sotto questo aspetto.

Oggi più che mai si percepisce il desiderio di individui, organizzazioni e legislatori di assicurare che le nuove tecnologie siano sviluppate, prodotte, usate e rese sicure in modalità che possiamo legittimamente considerare positive. Per Axis ciò significa continuare a lavorare per realizzare la nostra visione di un mondo più smart e più sicuro per tutti.

Mentre ci muoviamo verso il 2022, è interessante notare come molti dei trend tecnologici che prevediamo per il prossimo anno siano di fatto manifestazioni della volontà di realizzare un ecosistema tecnologico degno di fiducia.

 

Connessioni universali attraverso ambienti ibridi

Per l’utente finale di una tecnologia – che si tratti del consumatore che utilizza il proprio smartphone o dell’operatore di sicurezza che gestisce la video sorveglianza – l’architettura tecnologica che viene utilizzata per offrire questi servizi è ormai diventata invisibile. Che il processo si svolga sul dispositivo, su un server locale o in un data center posto molto lontano non è più un fattore importante: tutto è semplicemente “connesso”.

Lo scorso anno abbiamo parlato di come il mondo stesse diventando sempre più “orizzontale”, in un contesto nel quale tecnologie cloud, in server fisici o “on the edge” vengono utilizzate sempre più in contemporanea, per sfruttare i vantaggi di ciascuna di esse, attraverso soluzioni cosiddette “ibride”.

Questo trend non è cambiato, semmai è diventato molto più specifico: ogni architettura è oggi offerta su misura a ciascun cliente, e impone di considerare sia le risorse e le policy interne, sia fattori esterni come le regolamentazioni locali e internazionali. Come vendor di soluzioni di sicurezza, non dipende da noi la scelta di quale ambiente e architettura gli utenti finali debbano utilizzare. Il nostro compito è quello di fornire loro gli strumenti e la flessibilità necessarie per scegliere la miglior soluzione per le loro uniche peculiarità.

Se l’essere connesso è ormai diventata la caratteristica base di ogni progetto, crediamo che la maggior parte delle soluzioni di sicurezza diventeranno sempre più ibride – e molte di esse già lo sono – cosa che implica particolare attenzione da parte di noi produttori.

 

La Cybersecurity nata da un salutare scetticismo

Di solito non consideriamo lo scetticismo come un tratto positivo. Ma quando si parla di cybersecurity, essere scettici significa agire con opportuna prudenza.

I miliardi di connessioni che esistono oggi tra dispositivi, reti e data center hanno reso il concetto di “sicurezza del perimetro” intorno a ogni organizzazione pressoché del tutto obsoleto. I muri virtuali che siamo stati per anni abituati a considerare sono ormai diventati permeabili, e ciò ha portato all’emersione di un nuovo concetto di sicurezza: le reti a fiducia zero.

I lettori abituali dei nostri articoli sui trend tecnologici annuali potrebbero mettere in discussione che questa transizione sia un trend previsto per il 2022, considerato che figurava già nel contenuto dello scorso anno. Ma se un anno fa abbiamo previsto la rapida accelerazione verso architetture di rete a fiducia zero ora crediamo che questo si rivelerà un approccio standard del settore. La pandemia da Covid-19 ha giocato un ruolo anche qui, dal momento che lo smart working ha costretto gli utenti ad utilizzare da remoto i dispositivi che prima risiedevano all’interno delle “mura virtuali” della propria organizzazione, accedendovi attraverso la rete internet pubblica.

Adottare una rete a fiducia zero significa fare in modo che ogni profilo di sicurezza di ciascun dispositivo e applicazione connessi alla rete sia valutato ad ogni successiva connessione. Questo approccio ha molte implicazioni significative per il settore della videosorveglianza: firmware firmato digitalmente, aggiornamenti regolari del software, dati e video crittografati e identità sicure diventeranno fattori di salute informatica imprescindibili nelle soluzioni offerte ai clienti.

 

L’importanza di autenticare ogni cosa

Se assumere un approccio a fiducia zero nella cybersecurity è finalizzato ad autenticare volta per volta le credenziali di dispositivi e applicazioni connessi, l’abilità di definire l’autenticità della sorveglianza stessa è fondamentale per assicurare fiducia nella sua efficacia.

La possibilità di manipolare dei video successivamente alla loro registrazione e di creare immagini false con un livello crescente di sofisticazione potrebbe infatti rendere sempre più discutibile l’effettiva autenticità di una ripresa video.

Di conseguenza, diventerà sempre più importante offrire soluzioni per garantire la genuinità della videosorveglianza al di là di ogni ragionevole dubbio. Il nostro approccio prevede di aggiungere una firma digitale all’interno del flusso video al momento della sua registrazione – un frammento in ciascun frame – che offra la prova che quel video è stato generato all’interno di una specifica telecamera e che non è stato manipolato dal momento dell’installazione.

Ma questo è un tema centrale per l’industria della sicurezza nella sua interezza. È dunque imperativo che il settore si unisca in un’iniziativa comune di standardizzazione delle modalità di autenticazione dei video raccolti dalle telecamere di sorveglianza, idealmente basato su software open source.

 

L’Intelligenza artificiale è ormai diffusa e accettata (se opportunamente controllata)

È impossibile scrivere oggi un articolo sui trend tecnologici senza menzionare l’intelligenza artificiale (IA). Molti potrebbero ribattere che l’IA non è più un trend, e che il genio dell’Intelligenza Artificiale è ormai uscito dalla lampada. Senza dubbio, stiamo utilizzando e veniamo tutti esposti ogni giorno a diversi servizi basati su di essa e sul deep learning.

Sotto questo aspetto, la nostra posizione resta la stessa: la tecnologia in se stessa non dovrebbe essere regolata, come invece i suoi casi d’uso. La legislazione relativa allo sviluppo e all’uso di tecnologie e di applicazioni basate sull’IA dovrebbero essere discusse a livello locale, nazionale e internazionale. E non c’è bisogno di sottolineare che ogni azienda o organizzazione che utilizza l’Intelligenza Artificiale dovrebbe sottostare a queste regolamentazioni.

Se da una parte rimaniamo fiduciosi sul potenziale dell’IA e del deep learning nella videosorveglianza, ci aspettiamo di vedere una crescente attenzione alle iniziative mirate a un’implementazione etica e priva di pregiudizi dell’intelligenza artificiale.

Si tratta di un’evoluzione positiva che diventerà ancora più importante nel momento in cui l’IA diventerà parte centrale di ogni aspetto della sorveglianza. Una sua maggiore integrazione ai livelli fondamentali della tecnologia – il System-on-Chip (SoC) – vedrà l’utilizzo dell’IA contribuire a migliorare e ottimizzare ogni aspetto delle prestazioni di sorveglianza, dalla configurazione della camera alla qualità delle immagini, fino alle analitiche.

 

Il COVID-19 come catalizzatore

L’impatto a lungo termine della pandemia da Covid-19 si sta manifestando in diversi modi. Come ricordato nell’articolo dello scorso anno, la pandemia è stata un catalizzatore per le tecnologie senza contatto (o con un ridotto contatto), alcune delle quali sono oggi diventate lo standard condiviso da tutti i settori, ma ha anche favorito l’uso di riprese video intelligenti per assicurare il rispetto del distanziamento sociale e della conformità alle linee guida sulla salute pubblica.

In relazione al settore tecnologico, la pandemia ha avuto anche conseguenze nella supply chain e ha visto molte organizzazioni riflettere sulle modalità in cui creano i propri prodotti e si riforniscono dei componenti fondamentali per la loro realizzazione.

La natura “connessa” di ogni cosa ha reso la penuria mondiale di semiconduttori un problema significativo per molti settori, dalla tecnologia di consumo all’automotive. Questo stato di cose ha portato molte aziende – tra cui Tesla, Apple and Volkswagen – a dichiarare pubblicamente la volontà di prodursi da sé i propri semiconduttori o i propri SoC (sebbene sia importante sottolineare che progettare un SoC e costruirlo siano due attività molto lontane tra loro).

Se questo può rappresentare un trend in alcuni settori, per Axis è un’attività condotta ormai da diversi anni con ARTPEC e, da questo punto di vista, la progettazione di SoC ottimizzati per specifiche applicazioni è un campo in cui abbiamo anticipato molte aziende del settore della sicurezza e non solo.

 

Il 5G e il suo spazio

Alcuni possono pensare che abbiamo ampiamente oltrepassato il punto in cui è possibile definire il 5G come un “trend” del settore della sorveglianza, se consideriamo che è stato tra i temi principali dell’agenda internazionale per diversi anni. Eppure, vediamo una sostanziale differenza tra i termini “hype” e “trend”. Per noi, una nuova tecnologia diventa un trend solo quando cominciamo a vedere casi d’uso di valore comparire nel settore della sicurezza e della sorveglianza. Per quanto siamo ancora all’inizio, è quanto sta cominciando ad accadere anche con il 5G.

Se buona parte dell’interesse intorno al 5G è dovuto ai previsti miglioramenti nelle performance della rete per le applicazioni consumer, una delle dimensioni più interessanti riguarda il fatto che i network 5G privati stanno emergendo come un caso d’uso efficace per questa tecnologia.

Riteniamo che queste reti 5G private evidenzino le potenzialità delle soluzioni di video sorveglianza in un ampio numero di applicazioni, e possano portare molti vantaggi dal punto di vista della sicurezza informatica. Certamente, se i clienti stanno costruendo reti 5G private, la video sorveglianza dovrà integrarsi con esse senza alcun problema. Un ambito da tenere d’occhio.

 

I trend devono essere osservati attraverso la lente della sostenibilità

La sostenibilità non può più essere considerata un trend. Oggi deve essere parte integrante di qualunque nostra attività: come progettiamo e costruiamo i prodotti, come guidiamo la nostra azienda, come i nostri fornitori contribuiscono a ridurre il nostro impatto ambientale attraverso operazioni etiche e degne di fiducia. Ovunque un trend tecnologico sembri offrire un’opportunità deve essere esaminato attraverso la lente d’ingrandimento della possibilità di svilupparlo e metterlo sul mercato in modo sostenibile.

Dall’efficienza energetica ai materiali utilizzati (e riutilizzati) in una telecamera, dal luogo e dalle modalità di produzione e consegna, fino alle implicazioni etiche delle nuove tecnologie e delle pratiche lavorative, valutare i trend in base a criteri di sostenibilità è fondamentale quanto il loro riconoscimento.

Il 2022 si rivelerà senza dubbio un altro anno affascinante; un anno non privo di sfide ma capace di portare significative opportunità.

Come sempre, guarderemo avanti con ottimismo.

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