Tecnologie RFId applicate per la sicurezza dei cantieri industriali e civili
Il continuo aumento degli incidenti sul lavoro sta comportando un intensificarsi degli sforzi ed investimenti specie in ricerca tecnologica, volta ad identificare soluzioni valide per prevenire situazioni di pericolo. In questo articolo viene presentata una soluzione tecnologicamente avanzata basata sui sistemi RFId di ultima generazione che, se applicata in cantieri di medie e grandi dimensioni oppure su piattaforme petrolifere, permetterà l’abbassamento del numero degli infortuni sul luogo di lavoro favorendo al tempo stesso una maggiore responsabilizzazione dei lavoratori nell’utilizzo dei dispositivi individuali di protezione.
RFId è l’acronimo di “Radio-Frequency Identification”, una tecnologia che permette il riconoscimento a distanza di un oggetto tramite la trasmissione di onde elettromagnetiche effettuata mediante opportune antenne progettate capaci di identificare la particolare architettura circuitale dell’oggetto che deve essere riconosciuto, chiamato “transponder”. Ogni transponder viene identificato in modo univoco grazie ad un codice memorizzato nel proprio microchip e può assumere qualunque forma desiderata, essere esposto a condizioni esterne particolari o essere rivestito con il materiale più idoneo al tipo di utilizzo che si vuole fare dell’oggetto su cui il transponder è applicato.
L’RFId non è una tecnologia relativamente “moderna” poiché nasce durante la Seconda Guerra mondiale in ambito militare, utilizzata per distinguere gli aerei amici da quelli nemici. I transponder di allora erano molto costosi e di notevoli dimensioni, per questo l’utilizzo dell’RFId era destinato solamente a scopi militari.
I progressi tecnologici degli ultimi vent’anni e le produzioni di massa hanno reso possibile la creazione a basso costo di transponder di dimensioni ridottissime (anche pochi millimetri). La tecnologia RFId è stata quindi adottata in numerosi campi riscontrando sempre un grande successo. Si possono ricordare per esempio il Telepass, lo skipass, l’identificazione degli animali e i sistemi di antitaccheggio dei supermercati: applicazioni già molto diffuse in tutto il mondo.
La continua nascita di nuovi standard internazionali che regolamentano l’utilizzo dei transponder e il continuo abbassamento dei prezzi sono oggi determinanti per l’effettiva realizzazione del progetto “The Internet of the Things”, secondo il quale ogni oggetto al mondo sarà dotato di un transponder.
Sulla base di questo concetto e grazie alla costante ricerca di innovazione e alla domanda crescente di prodotti destinati alla sicurezza antinfortunistica è stato messo a punto il primo sistema elettronico automatico per la verifica delle Dotazioni di Protezione Individuale (DPI), che utilizza ed integra la tecnologia RFId nei cantieri industriali e civili unitamente alle più moderne tecniche di riconoscimento visuale.
La soluzione descritta è allettante per tutti i responsabili della sicurezza poiché, grazie a questa tecnologia, chiunque si rechi sul posto di lavoro indossando dispositivi di protezione individuale nell’area di accesso viene sottoposto a una scansione automatica senza contatto semplicemente attraversando un varco elettronico. In questo modo viene verificato se i dispositivi di protezione individuale indossati sono consoni, in condizioni adeguate e fra loro compatibili. Il numero di infortuni, le giornate di malattia e i casi di malattie professionali dovrebbero così retrocedere spontaneamente ad un livello finora mai raggiunto.
Il sistema comunemente denominato “DPI Visual Analyzer” ha come caratteristica fondamentala quella di essere facilmente installabile ed utilizzabile in qualsiasi cantiere industriale e civile. Di fatto la soluzione descritta consiste in un varco elettronico tecnologicamente avanzato da installare in prossimità dei punti di accesso alle zone di lavoro (tipicamente ponteggi e costruzioni comunemente presenti nei cantieri industriali e civili) unitamente a delle particolari telecamere industriali dotate di sistemi di ripresa ad alta risoluzione. Il sistema è corredato da una piattaforma software personalizzabile che permette al responsabile del cantiere di applicare tutte le policy di sicurezza nel rispetto delle vigenti normative. In particolare è possibile specificare ed identificare le seguenti variabili: riconoscimento visuale del lavoratore, DPI richiesti, verifica scadenza DPI, eventuali sensori per Gas nocivi. una volta impostate le regole, è sufficiente che l’operaio di turno dotato di tutto l’equipaggiamento ed in regola col permesso di lavoro attraversi uno specifico varco in cui è installato il DPI Visual Analyzer per far sì che questi verifichi in automatico ed in pochi istanti la congruenza tra quanto rilevato e quanto specificato dalle policy dettate dal responsabile per la sicurezza. Per far ciò è necessario integrare dei tag RFId in ogni DPI o dispositivo che dovrà essere controllato.
La soluzione descritta permette di ottimizzare i tempi di accesso ai cantieri nel rispetto delle regole massimizzando le condizioni di sicurezza con cui gli operai e i tecnici andranno ad operare. In più, grazie al riconoscimento visuale del lavoratore, è possibile individuare tutti quei casi in cui operai non autorizzati adoperino i permessi di lavoro e DPI di altre persone.
Più in dettaglio il sistema è in parte basato sulla tecnologia RFId mediante la quale è in grado di identificare il personale in ingresso negli impianti, stabilimenti e cantieri tramite un badge personale con tag RFId UHF.
Chiaramente una mancanza nei DPI indossati, produce un allarme che può essere segnalato in diverse modalità tra cui: SmS, email, Semafori, Buzzer, messaggi su computer di Varco.
Inoltre il sistema è capace di leggere degli appositi Tag associati ai DPI, permettendo in tempo reale di confrontarne gli identificativi con i DPI attesi in funzione dei permessi di lavoro (work permit).
La piattaforma integra al suo interno la possibilità di gestire i permessi di lavoro in formato elettronico offrendo di fatto una funzionalità innovativa che permette di gestire i permessi di lavoro in modo del tutto automatico eliminando tutto il materiale cartaceo e quindi riducendone i tempi di gestione a favore di una maggiore efficienza.
I dati ottenuti acquisiti al passaggio di ogni operaio sono gestiti da una centrale operativa che mediante un apposito software provvede alla loro memorizzazione in un database a fini statistici ed assicurativi rappresentando di fatto una sorta di black box da utilizzare nel malaugurato caso di incidente antinfortunistico.
La soluzione descritta di fatto è una infrastruttura professionale studiata per raggiungere la massima efficienza per quanto riguarda la capacità di identificazione dei DPI garantendo:
- Ripetibilità e stabilità;
- Velocità di lettura;
- Lettura di più tag contemporanei;
- Generazione di alert multicanale in tempo reale;
- Scalabilità e modularità dei sistemi;
- Produzione di reports personalizzati automatici;
- Integrazione con i sistemi informatici aziendali pre-esistenti;
- Integrazione con le varie piattaforme HW di controllo accessi pre-esistenti.
L’architettura descritta grazie alla sua modularità è stata studiata per una semplice installazione. Può essere implementata sia in versione “manuale” mediante lettori portatili poco costosi o in versione “automatica” tramite veri e propri varchi di ingresso e uscita.
Il sistema prevede che ad ogni DPI sia associato un tag RFId. L’associazione DPI – tag, avviene mediante appositi lettori/codificatori.
Ogni DPI al fine di poter essere identificato dal sistema deve essere già dotato di un tag RFId UHF ISO 190006-c opportunamente pre-codificato), oppure possono essere forniti degli appositi tag RFId da codificare manualmente da applicare ai DPI preesistenti.
I tag applicabili ai DPI non forniti, sono di natura diversa in funzione del DPI a cui vanno applicati, per esempio:
- Tag in etichetta di stoffa, applicabili in giacche, guanti, scarpe;
- Tag in formato ISO Card, integrato o applicabile su badge pre-esistenti;
- Tag in PVC da applicare negli occhiali e piccoli dispositivi
- Tag rivestiti al silicone da applicare su tutti i DPI che dopo il loro utilizzo sono soggetti a lavaggio industriale ad alta temperatura.
DPI Visual Analyzer attualmente è installato presso diversi stabilimenti e raffinerie del territorio Italiano ed estero.
A cura di Cristian Randieri – PhD
Articolo pubblicato sulla rivista Safety & Security – Marzo/Aprile 2016