Sicurezza agrifood: è necessario un cambio di paradigma
Un anno di pandemia
La pandemia ha innescato una recessione globale che mette in pericolo la sicurezza alimentare. Una grave crisi sanitaria potrebbe trasformarsi in una crisi di sviluppo a lungo termine se non si attuano interventi tempestivi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, che sono più vulnerabili agli eventi climatici estremi, con risorse limitate e istituzioni deboli. Inoltre, secondo la Banca Mondiale, nell’ultimo anno, la pandemia ha portato da 88 a 115 milioni il numero di persone in condizioni di povertà estrema.
Il rapporto tra l’agricoltura sostenibile, la sicurezza alimentare, l’accesso al cibo e la qualità dell’alimentazione costituiscono gli obiettivi centrali dell’ONU all’interno del programma dell’Agenda 2030. Oggi, più che mai, è urgente il sostegno ad una “cultura della qualità della vita” legata alla riduzione degli sprechi alimentari, alla lotta alla povertà alimentare e allo sfruttamento estremo dei terreni coltivabili. L’innovazione tecnologica, in questo contesto, può diventare una leva strategica unitamente alla valorizzazione di nuove alleanze, i.e.: produttori-consumatori.
Rientra in questo quadro il summit internazionale sui sistemi alimentari previsto per il prossimo settembre 2021. Il summit si propone di essere foriero di nuove e coraggiose azioni per progredire su tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals -SDGs) che, di fatto, sono collegati all’esigenza di realizzare sistemi alimentari più sani, sostenibili ed equi.
È doveroso ricordare che i continui cambiamenti climatici, la produzione alimentare globale e i sistemi di approvvigionamento influenzano i consumatori, l’industria e il pianeta stesso; pertanto, i sistemi di sicurezza alimentare devono stare al passo con questi cambiamenti.
Nel corso di quest’anno temi quali la sicurezza alimentare e l’accesso al cibo sono diventati ancor più centrali e si ritiene che l’impatto del COVID-19 sui sistemi agrifood locali, nazionali e globali renderà difficile il raggiungimento degli SDGs dell’Agenda 2030. Ne consegue che è quanto mai necessario accelerare un percorso condiviso verso un agrifood globale più sano, ecologico, resiliente, efficiente ed inclusivo. Sarà fondamentale e strategico considerare, altresì, la stretta relazione tra qualità del cibo e agricoltura sostenibile che risulta essere sempre più centrale nelle politiche internazionali ed oggetto di crescente attenzione da parte dell’opinione pubblica.
Un agrifood sicuro è un affare di tutti
L’accesso al cibo sicuro per vivere e per prosperare è un diritto. Senza alimenti sicuri, non ci può essere sicurezza alimentare, né sviluppo umano. Celebrare annualmente il 7 giugno la Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare, significa, quindi, enfatizzare ulteriormente l’importanza di garantire alimenti sicuri attraverso il contributo di tutti in un’ottica di miglioramento della sostenibilità finanziaria, sociale, ambientale e giuridica.
Il cibo, in ogni epoca, ha sempre avuto una valenza sociale quale strumento per ridurre la fame, fornire nutrizione, sostenere la crescita, facilitare il commercio, scambiare culture. Eppure, tutte queste valenze positive non possono sussistere se il cibo non è sicuro. Ogni anno il cibo non sicuro è responsabile di decine di migliaia di morti. L’OMS ha stimato che, annualmente, gli alimenti non sicuri causano 600 milioni di casi di malattie di origine alimentare e 420.000 decessi. Circa un terzo di questi decessi riguarda bambini al di sotto dei cinque anni.
Inoltre, i paesi a basso e medio reddito subiscono perdite per 95 miliardi di dollari all’anno a causa di malattie di origine alimentare. Bisogna subito correre ai ripari, prevenendo e frenando il fenomeno.
L’OMS e la FAO, in quest’ultimo anno di pandemia hanno avviato una campagna globale basata su cinque inviti all’azione, sottolineando come tutti possiamo contribuire a prevenire, rilevare e gestire i rischi di origine alimentare e, precisamente:
- I governi devono garantire cibo sicuro e nutriente per tutti.
- L’agricoltura e i produttori alimentari devono adottare buone pratiche.
- Gli operatori di settore devono assicurarsi che il cibo sia sicuro.
- Tutti i consumatori hanno diritto a cibo sicuro, sano e nutriente.
- La sicurezza alimentare è una responsabilità condivisa.
Riconoscere le connessioni sistemiche tra la salute delle persone, degli animali, delle piante, dell’ambiente e dell’economia è fondamentale in quanto contribuirà a soddisfare le esigenze del futuro. E’ quanto mai fondamentale garantire buone pratiche agricole, veterinarie e zootecniche all’interno della produzione alimentare. È importante il ruolo di chi trasforma i prodotti agrifood: deve essere garantito l’utilizzo di acqua e di attrezzature pulite e, al contempo, una buona igiene personale per mantenere gli alimenti al sicuro, applicando il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) secondo i buoni standard di sicurezza alimentare.
Infine, la riduzione della contaminazione e lo smaltimento sicuro dei rifiuti possono contribuire ulteriormente a garantire un cibo più sicuro.
Pertanto, è indispensabile che persone ed istituzioni – che abbiano la responsabilità del bene comune a livello globale – attuino le azioni necessarie a:
- sensibilizzare l’opinione pubblica e sostenere i responsabili delle decisioni;
- migliorare la salute prevenendo le malattie di origine alimentare a tutti i livelli;
- ispirare azioni per contribuire a garantire l’accesso ad alimenti sufficienti, sani e sicuri.
Iniziative a livello europeo
La “prima ondata” della pandemia di Covid-19 in Europa ha causato la chiusura delle frontiere e di minor afflusso di lavoratori stagionali, mettendo a dura prova le catene di produzione agrifood.
La sicurezza alimentare è già entrata a far parte dell’agenda verde e sta acquisendo rilevanza. Di fatto, a Comunità europea sta finalizzando la riforma della sua Politica Agricola Comune (PAC) focalizzandosi sulla sostenibilità, sulla riduzione dei terreni agricoli oltre a creare un’”architettura” per la politica agricola verde. Una parte del Green Deal – la strategia “Farm to Fork” (F2F) – mira, inoltre, a rinnovare il sistema agrifood europeo riducendo l’uso di pesticidi e di antibiotici, lo spreco alimentare e l’introduzione di alimenti con un’etichettature riportante il punteggio nutrizionale.
L’Italia, lo scorso giugno 2020, si è fatta promotrice di una coalizione alimentare – i.e. Food Coalition – sotto l’egida della FAO, per mobilitare risorse finanziarie, innovazione e competenze tecniche per evitare che la crisi sanitaria diventi una crisi alimentare, oltre a creare uno spazio neutrale per il dialogo tra le diverse e principali parti interessate.
L’attenzione della Comunità Europea al cibo è legata al fatto che la sicurezza alimentare è strettamente collegata agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e, precisamente: l’eliminazione della povertà (Obiettivo 1), la salute e il benessere (Obiettivo 3), l’acqua pulita (Obiettivo 6), la riduzione delle disuguaglianze (Obiettivo 10), consumo e produzione responsabili (Obiettivo 12), azione per il cambiamento climatico (Obiettivo 13) e conservazione degli ecosistemi marini e terrestri (Obiettivo 14 e 15).
Agrifood, sicurezza & tecnologia
La crescente digitalizzazione e l’uso delle nuove tecnologie stanno già avendo un impatto sia sulla sicurezza alimentare sia sul commercio. La digitalizzazione sta creando nuove opportunità in termini di miglioramento della connettività, della trasparenza e della riduzione delle frodi agro-alimentari, contribuendo così a un funzionamento più efficace delle catene di valore.
Grazie all’utilizzo della tecnologia, il tempo di tracciabilità si è ridotto da 5-6 giorni a pochi secondi, avvicinando ulteriormente gli agricoltori ai consumatori e garantendo, altresì, la sicurezza e la qualità del prodotto lungo tutta la filiera. Interessante è la progressiva adozione di tecnologie emergenti come i registri distribuiti della blockchain, i sensori, l’IoT (Internet of Things) e l’intelligenza artificiale. Queste tecnologie, inoltre, aiutano a soddisfare le richieste dei consumatori in termini di accesso alle informazioni sulla provenienza dei loro alimenti, su come vengono prodotti
I progressi tecnologici, se razionalmente realizzati, garantiscono l’equilibrio tra innovazione e uomo in modo tale che i benefici possano raggiungere agricoltori e consumatori attuando un’innovazione armonica che si basa sul coinvolgimento di tutti.
I governi hanno, oggi più che mai, un ruolo chiave da svolgere nella costruzione di un sistema alimentare più “intelligente”, sviluppando infrastrutture tecnologiche e di comunicazione, rafforzando le capacità e sostenendo la ricerca e lo sviluppo.
Scambi Commerciali, Regolamentazioni e sicurezza agrifood
Gli accordi sull’agevolazione degli scambi mirano a: ridurre la burocrazia non necessaria; abbassare i costi commerciali; aiutare il flusso degli scambi in modo più fluido; ridurre il tempo necessario per le procedure di frontiera, cosa che risulta fondamentale in caso di prodotti deperibili. Ovviamente, l’agevolazione del commercio non deve essere a scapito della sicurezza alimentare e le agenzie preposte devono garantire controlli efficaci per gli alimenti importati ed essere coinvolte nelle discussioni sull’attuazione di accordi sull’agevolazione degli scambi.
Le autorità di regolamentazione a livello globale dovranno sempre più essere in grado di affrontare le sfide contingenti e future per garantire la sicurezza alimentare consentendo, al contempo, a produttori, a fornitori ed ai consumatori di trarne i vantaggi commerciali. Identificare i principali rischi per la sicurezza alimentare e sviluppare una politica chiara per affrontarli è importante sia per i paesi esportatori sia per quelli importatori. Inoltre, risulterà strategico condividere la responsabilità per la sicurezza alimentare con il settore privato e concentrare i controlli sui rischi prioritari.
Il dialogo e gli scambi regolari tra le autorità di regolamentazione sono fondamentali in un’ottica di condivisione delle informazioni sugli approcci adottati e di garanzia di compatibilità. I comitati dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) sono consessi in cui i vari membri si impegnano in questo tipo di dialogo su questioni legate al commercio in modo da aumentare la comprensione delle misure che s’intendono adottare, creare e seguire le migliori pratiche.
Inoltre, la Commissione congiunta FAO / OMS del Codex Alimentarius svolge un ruolo chiave nello stabilire gli standard alimentari internazionali che guidano i membri nelle loro normative sulla sicurezza alimentare interna e facilitano il commercio sicuro.
Riflessioni
La sicurezza alimentare è una responsabilità condivisa e dipende dallo sviluppo delle capacità e dal miglioramento della cooperazione e partnership tra le diverse agenzie governative, il settore privato, le organizzazioni dei consumatori e altri soggetti coinvolti nella catena agrifood. Inoltre, un sistema agrifood e una supply chain più sostenibili dovrebbero essere convenienti in un modo diverso, ovvero, dovrebbero privilegiare la maggiore disponibilità di cibo locale e stagionale e una maggiore attenzione agli agricoltori e ai lavoratori della ristorazione. Solo una trasformazione delle norme sociali porterà a valorizzare la qualità e la sostenibilità rispetto alla quantità e la resilienza rispetto all’abbondanza.
Il cibo è una lingua globale ed è la prima commodity che, in un contesto interdisciplinare, si converte nella forma primaria dell’espressione culturale: il cibo unisce le persone, le industrie ed i Paesi. Pertanto, si auspica che gli attori del settore agrifood si convertano sempre più in pionieri nel prendersi cura di qualcosa che vada oltre al profitto, dato che le loro scelte possono avere impatti negativi irreversibili sulla saluta umana, la crescita economica e la sostenibilità mondiale. Molti leader del settore hanno già compiuto passi avanti importanti nell’allineamento delle proprie strategie agli SDGs, ma resta ancora molto da fare.
Ricordiamoci che non può esserci pace senza sicurezza alimentare così come non può esserci sicurezza alimentare senza pace. Il rafforzamento della diplomazia umanitaria deve passare attraverso la diplomazia alimentare, l’alimentazione, la sicurezza alimentare e la cooperazione globale.
La pandemia Covid19 è iniziata come una crisi sanitaria, ma può facilmente diventare una crisi della sicurezza alimentare in tutto il mondo. Ne consegue che la vitalità del nostro sistema agrifood richiede attori di settore che siano disposti ad abbattere confini e barriere e che, soprattutto, comprendano come le decisioni al di fuori della loro sfera saranno essenziali per prevenire gli impatti delle catastrofi naturali o di un’altra pandemia e per creare un sistema alimentare più reattivo e resiliente in futuro.
Le sfide globali che ci attendono potranno essere vinte solo attraverso lo sviluppo di un approccio olistico. Ovvero: “One Planet – One Welfare – One Health” in sinergia con la filiera alimentare in modo tale da abbracciare una visione sistemica del cibo.
Non è più sufficiente attuare un’economia circolare: occorre un’economia sferica, inclusiva e maggiormente responsabile in termini di spreco, ovvero, uno dei peggiori atti di irriverenza nei confronti del nostro Pianeta. È ora di porsi domande sui cicli di sovrapproduzione e di consumo eccessivo che abbiamo creato: lo spreco di cibo accelera il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità che, a loro volta, promuovono pandemie e minacciano la sicurezza alimentare globale.
Articolo a cura di Federica Maria Rita Livelli
Certificata in Risk Management (FERMA/ANZIIF certificazioni Iso 3100:2018) & Business Continuity (AMBCI Certification – BCI, UK; CBCP Certification – DRI, Usa), svolge consulenze in Risk Management & Business Continuity oltre ad effettuare un’attività di diffusione e sviluppo della cultura della resilienza presso varie istituzioni e università italiane e straniere. Ricopre anche il ruolo di Training Director presso BeDisruptive Consulting.
Membro de:
· ANRA (Associazione Nazionali Risk Manager & Responsabili Assicurazioni Aziendali) – Membro Comitato Direttivo
· BCI, UK (Associazione Internazionale Business Continuity & Resilience) – Membro del Conduct Committee
· BCI CYBER RESILIENCE SIG – Board Member
· CLUSIT (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) - Membro Comitato Scientifico e Gruppo CLUSIT AIXIA
· ENIA (- Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale) - Membro Comitato Scientifico
· FERMA (Federation of European Risk Management Associations) – Membro of Digital Committee
· UNI (Ente Nazionale Italiano di Normazione) - Rappresentante per ANRA al Comitato Tecnico UNI/CT 016/GL 89 "Gestione dell'innovazione" (ISO/TC 279) (Commissione Tecnica -UNI/CT 016 "Gestione per la qualità e metodi statistici")
Speaker in numerosi seminari e convegni nazionali ed internazionali in riferimento a tematiche di Business Continuity & Risk Management, Resilience , Change Management, Innovazione, Cyber Security, Facility Management & Procurement e Artificial Intelligence
È altresì autrice di numerosi articoli inerenti alle tematiche di Risk Management & Business Continuity, Cybersecurity e Resilience pubblicati da diverse riviste italiane e straniere. Co-autrice de: Report 2020-2021-2022 -2023-2024 CLUSIT-Cyber Security e de “Lo stato in Crisi” ed. Franco Angeli.