Relazione 2025 sulla Sicurezza Nazionale: un mondo in crescente instabilità
La Relazione Annuale sulla Politica dell’Informazione per la Sicurezza 2025, appena pubblicata, offre un’analisi approfondita dello scenario securitario globale, caratterizzato da un preoccupante deterioramento e da un quadro di crescente complessità che richiede risposte sempre più articolate.
Uno scenario di crescente instabilità
Il documento evidenzia che il 2024 è stato l’anno con il maggior numero di conflitti dalla fine della Seconda Guerra Mondiale: ben 56. Questo dato rappresenta uno degli indici più evidenti del deterioramento complessivo del quadro securitario globale.
Il report identifica tre elementi chiave che caratterizzano l’attuale panorama internazionale:
- Instabilità: con molteplici scenari di crisi, dal conflitto russo-ucraino alla situazione in Medio Oriente;
- Incertezza: riguardo ai futuri equilibri in diverse aree del mondo, compreso il Mediterraneo allargato;
- Competizione: nei rapporti tra attori globali, con particolare attenzione alla crescita del “Global South”
Le principali crisi geopolitiche
Medio Oriente: l’effetto domino della crisi di Gaza
La situazione in Medio Oriente ha visto un’escalation preoccupante. Il conflitto tra Israele e Hamas, iniziato con l’attacco terroristico dell’ottobre 2023, ha innescato un effetto domino che ha coinvolto l’intero scacchiere regionale. La Relazione evidenzia come l’Intelligence italiana abbia monitorato con particolare attenzione gli sviluppi di questa crisi, che ha portato a:
- L’apertura di un nuovo fronte di guerra tra Israele e Hezbollah in Libano;
- L’attività offensiva degli Houthi nel Mar Rosso, con significativa riduzione dei traffici marittimi;
- La caduta del regime di Assad in Siria (dicembre 2024), con potenziali ripercussioni sull’influenza iraniana e russa nella regione
Ucraina: l’iniziativa passa a Mosca
Sul fronte ucraino, il 2024 ha visto la Russia assumere l’iniziativa in quasi tutti i settori del fronte, con progressivi guadagni territoriali sempre più ampi. La Relazione sottolinea che le forze russe hanno acquisito “sei volte più territorio nel 2024 che nel 2023”, sebbene al prezzo di perdite umane altissime.
Il documento evidenzia inoltre l’intensificarsi del confronto Russia-NATO, con eventi significativi quali l’ingaggio di truppe nordcoreane a sostegno delle forze di Mosca, l’impiego di missili americani ATACMS in territorio russo e il varo della nuova dottrina nucleare del Cremlino.
Terrorismo e minacce ibride
La relazione evidenzia un preoccupante incremento della minaccia terroristica in Europa, con un raddoppio degli attentati jihadisti nel 2024 rispetto all’anno precedente. Il conflitto israelo-palestinese ha fornito nuova linfa alla propaganda terroristica, mentre l’Islamic State Khorasan Province (ISKP) si è confermata come principale vettore della minaccia jihadista a livello globale.
Il documento descrive inoltre la crescente rilevanza delle minacce ibride, con Russia e Cina identificate come principali attori. In particolare, Mosca avrebbe intensificato le proprie attività di disinformazione e sabotaggio contro i Paesi che sostengono l’Ucraina, mentre Pechino avrebbe puntato maggiormente su operazioni cyber e iniziative di penetrazione economica e scientifica.
Il ruolo del “Global South” e la competizione geopolitica
Un’ampia sezione della Relazione è dedicata all’emergente protagonismo del “Global South”, con particolare attenzione a Paesi come India, Brasile e Sudafrica. Il rapporto analizza come questi attori stiano cercando di ridefinire il proprio ruolo nell’ordine internazionale, anche attraverso formati come i BRICS.
Il documento evidenzia inoltre il ruolo della Cina come partner strategico per molti di questi Paesi, rilevando come Pechino stia investendo nelle relazioni con il Sud Globale per far fronte alle tensioni con l’Occidente.
Le sfide globali
La Relazione dedica ampio spazio alle sfide transnazionali che superano l’orizzonte annuale del documento e che sono interconnesse con le crisi in corso:
Demografia e migrazioni
Il rapporto evidenzia le proiezioni demografiche che vedono l’Europa in declino (dal 9% al 6% della popolazione mondiale entro fine secolo) mentre l’Africa è destinata a crescere significativamente (dal 18% al 37%). Per l’Italia si prevede un calo particolarmente marcato: da 59 milioni a 35 milioni di abitanti entro il 2100.
Le migrazioni internazionali sono analizzate con particolare attenzione ai flussi verso l’Europa, con circa la metà dei migranti internazionali in Europa provenienti da altri Paesi europei.
Cambiamenti climatici e sicurezza ambientale
Il 2024 ha visto il consolidarsi delle tendenze sul riscaldamento globale, con il raggiungimento di valori record per diversi parametri climatici. La Relazione analizza gli impatti di questi cambiamenti in termini economici e di sicurezza, evidenziando come l’Europa sia uno dei continenti maggiormente colpiti dal cambiamento climatico, con un’anomalia termica pari a 2,45°C rispetto alla media del XX secolo.
Tecnologia e sicurezza
Una sezione importante è dedicata alle tecnologie emergenti e al loro impatto sulla sicurezza nazionale. La Relazione analizza in particolare l’intelligenza artificiale, le tecnologie quantistiche e la gestione dei Big Data, evidenziando sia le opportunità che i rischi per la sicurezza nazionale.
Sul fronte della sicurezza cibernetica, il documento rileva un aumento delle offensive cyber perpetrate da attori riconducibili ad apparati governativi stranieri, con un interesse particolare verso obiettivi strategici italiani come le amministrazioni centrali dello Stato e le infrastrutture critiche.
La sicurezza economico-finanziaria
La Relazione dedica particolare attenzione alla sicurezza economico-finanziaria, analizzando le interconnessioni tra economia globale e sicurezza nazionale. Viene evidenziato come le interruzioni delle catene di approvvigionamento, inasprite dalle conseguenze dei conflitti in corso, abbiano reso necessario il tempestivo riassetto di intere filiere produttive.
Il documento sottolinea inoltre l’importanza della sicurezza delle rotte commerciali internazionali, con particolare attenzione ai rischi sistemici legati all’evoluzione delle dinamiche geopolitiche.
Conclusioni
La Relazione 2025 sulla Politica dell’Informazione per la Sicurezza dipinge un quadro complesso e in continua evoluzione, caratterizzato da crescenti tensioni geopolitiche e sfide transnazionali. In questo contesto, l’attività degli organismi di intelligence italiani si conferma cruciale per anticipare le minacce e tutelare gli interessi nazionali in un mondo sempre più instabile, incerto e competitivo.
Il documento rappresenta non solo un resoconto delle attività di intelligence dell’anno passato, ma anche uno strumento di analisi strategica che offre spunti importanti per comprendere le dinamiche globali e le loro possibili evoluzioni future.