Entrando in un aeroporto sarà capitato a tutti di vedere al finaco di Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri anche uomini della vigilanza privata. Loro compito è quello di assicurare la sicurezza nello scalo, ovviamente con prerogative diverse rispetto a quelle delle forze dell’ordine.
La sicurezza è a tutti gli effetti prioritaria per il trasporto aereo e si declina in due diverse accezioni. Ovvero quella di safety e quella di security. La safety rappresenta la sicurezza dal punto di vista della progettazione, realizzazione, manutenzione ed esercizio degli aeromobili, nonché la valutazione dell’idoneità degli operatori aerei e del personale di volo. Rientrano in tale aspetto anche tutte le misure poste in essere dal gestore aeroportuale nell’ambito del Safety Management System, ovvero il sistema atto a garantire che le operazioni aeroportuali si svolgano nelle condizioni di sicurezza prefissate e a valutare al contempo l’efficacia del sistema stesso al fine di intervenire per correggerne le eventuali deviazioni.
La security rappresenta invece l’insieme delle attività volte a prevenire atti terroristici e/o atti illeciti a terra, a bordo degli aeromobili e, più in generale, in aeroporto. Ciò si sostanzia nel:
Questi servizi possono essere svolti sia da forze dell’ordine pubbliche sia da aziende di vigilanza privata.
Sostanzialmente il servizio di vigilanza aeroportuale privata consiste nel controllo dei passeggeri, dei loro bagagli a mano e da stiva, delle merci, dei varchi staff e di tutto quanto previsto dalla vigente normativa in materia di security, offrendo le fondamentali misure di sicurezza per prevenire atti di interferenze illecite negli aeroporti italiani in base ai singoli accordi stretti con lo scalo in questione. Questo in base a quanto stabilito dal D.M. 85 modificato nel 2001 che ne ha ridotto le competenze.
A Roma, ad esempio, il compito della vigilanza privata consiste sopratutto nel tutelare i beni di Aeroporti di Roma (AdR), senza competenze in ambito antiterrorismo; nella Capitale infatti i vigilantes privati svolgono il loro servizio non armati; gli unici autorizzati a “montare” con un’arma sono gli uomini della vigilanza addetti all’area cargo ed alle casseforti.
Per poter svolgere i compiti di vigilanza aeroportuale le guardie giurate devono essere in possesso dei requisiti di cui all’art. 138 del Tulps, successivamente formate e qualificate con la frequenza ai corsi di formazione per “Addetti security aeroportuale”. Prima di essere assunti da una società di vigilanza sono ovviamente sottoposti a controllo da parte delle forze dell’ordine. E, una volta assunti, sono autorizzati a svolgere le loro mansioni dalla Questura di competenza.
Gli Addetti sono coordinati da un Direttore Tecnico con compiti di organizzazione e supervisione dei controlli di sicurezza.
Il servizio viene espletato all’interno delle aree portuali e consiste nel fornire attività di ispezione e controllo accessi, sorveglianza diurna e notturna delle aree critiche, custodia dei magazzini, assistenza alle operazioni portuali, gestione impianti di allarme e antincendio.
In gran parte d’Europa gli addetti alla vigilanza aeroportuale sono equiparati alla polizia di frontiera mentre in Italia ciò non avviene, poiché il nostro paese non si è mai adeguato alla normativa comunitaria.
A cura di: Fabrizio Di Ernesto
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