Intelligence Americana, il report sulle principali minacce 2022

L’intelligence americana ha pubblicato lo scorso mese il report annuale in cui determina le principali minacce che incombono sugli USA.

A destare grande preoccupazione a Washington gli enormi passi avanti fatti dalla Cina negli ultimi anni specialmente nel campo tecnologico. L’allerta è alta anche nei confronti di altri storici paesi rivali, come Russia, Iran e Corea del Nord, dei quali il report fornisce una dettagliata analisi.

Alle tensioni politiche si sommano le minacce non trascurabili portate in campo dal riscaldamento globale e la possibilità sempre più concreta di nuove pandemie future. In questo quadro già di per sé complesso, l’evoluzione rapidissima della tecnologia in ambito militare irrompe come arma a doppio taglio: enorme risorsa ma anche terribile minaccia qualora posta nelle mani sbagliate.

Andiamo ora a vedere più nel dettaglio i punti principali.

L’avanzata della Cina sullo scacchiere geopolitico globale

Come anticipato, nel mirino dell’intelligence americana si trova la Cina, che negli ultimi anni ha recuperato il distacco dagli USA in ambito economico, tecnologico e militare. Obiettivo di Pechino rimane, secondo gli americani, quello di rafforzare il Partito Comunista Cinese e di ampliare la propria sfera d’influenza a livello mondiale, tramite alleanze politiche e aumentando la stretta militare sui territori che ritiene di proprio dominio. Taiwan risulta particolarmente importante per la Cina, essendo uno dei principali paesi produttori di chip semiconduttori.

Sul piano militare, le forze armate cinesi continuano a puntare sul settore missilistico, sviluppando sistemi di armi ipersoniche e nucleari che potrebbero mettere a serio rischio la difesa statunitense.

La Russia cerca di frenare gli USA col ricatto nucleare

I rapporti USA-Russia restano molto tesi, anche se attualmente non appare che Mosca sia interessata ad uno scontro diretto. L’intento di Putin sembra piuttosto assicurarsi che gli USA non interferiscano con i propri interessi, per poter agire indisturbato nell’area dei paesi ex sovietici, usando il proprio armamento nucleare come deterrente contro l’entrata in campo degli Stati Uniti. Ne è un esempio lampante l’attuale situazione in Ucraina. L’intelligence sottolinea inoltre come Putin stia da tempo utilizzando la corruzione, dilagante in Russia, come strumento di politica estera: è così che ha ampliato la propria sfera d’influenza, insinuandosi nelle elezioni in Ungheria, Bulgaria e Slovacchia, portando al potere personaggi filorussi facilmente manovrabili ai suoi fini. Si prevede che Mosca continuerà a stringere alleanze politiche con l’intento di screditare gli USA e che, nonostante le difficoltà economiche, farà di tutto per modernizzare i propri armamenti.

Minacce da Iran e Corea del Nord

Obiettivo principale dell’Iran secondo gli USA rimane al momento quello di ampliare la propria sfera di influenza in Medio Oriente, riducendo al contempo quella americana. Il livello di allerta rimane comunque alto, perché Teheran continua ad accumulare scorte di uranio arricchito, che superano di molto i limiti imposti dall’Accordo sul nucleare iraniano del 2015.

L’attenzione dell’intelligence americana rimane puntata anche sulla Corea del Nord, con Kim Jong Un che all’inizio dello scorso anno ha dichiarato di voler aumentare il proprio arsenale, sviluppando nuovi sistemi di armamenti, come sottomarini nucleari e missili a propellenti solidi a lungo raggio.

Cambiamenti climatici: migrazioni, tensioni sociali e possibili nuove malattie

L’altra grande minaccia è quella derivante dai cambiamenti climatici. Oltre alle disastrose conseguenze naturali di cui già vediamo i primi effetti, la necessità sempre più pressante di accordi sulla riduzione di emissioni nocive rischia di provocare un’escalation di tensioni geopolitiche.

L’aumento delle temperature comporterà attorno al 2030 forti flussi migratori provenienti dai paesi più poveri, che non avranno i mezzi necessari per poter rispondere all’emergenza climatica, provocando instabilità politica diffusa.

Tutto ciò mentre il mondo si sta ancora lentamente riprendendo dal Covid, che oltre a milioni di vittime ha causato forti ricadute in ambito economico. Non è da escludere inoltre che in un futuro prossimo possano svilupparsi nuove malattie anche grazie ai cambiamenti climatici.

Nuovi tipi di armi

Maggiori investimenti statali e confini sempre più labili tra tecnologia commerciale e militare stanno portando al rapido sviluppo di nuovi sistemi di armi in tutto il mondo. In particolare la ricerca si sta concentrando su armi che possano combinare velocità, lungo raggio d’azione e massima precisione. Gli studi sull’Intelligenza Artificiale applicata al settore militare rimangono per ora nelle mani dei paesi più ricchi, ma si stanno diffondendo alcuni strumenti a costo relativamente basso, a partire dai droni fino ad arrivare a sistemi navali automatizzati, che potrebbero venire utilizzati da potenze minori o da gruppi terroristici non statali. La minaccia maggiore in questo ambito è rappresentata da singoli individui o piccole cellule per lo più legate all’ISIS, ad Al-Qaida e Hezbollah. A questi gruppi si aggiungono quelli degli estremisti di destra, cresciuti a dismisura negli States e nel resto del mondo.

Sul fronte cyber si sottolinea l’aumento vertiginoso di attacchi ransomware sempre più sofisticati, che colpiscono in particolare aziende o enti che non possono permettersi un’interruzione nel servizio, come il settore sanitario.

Dal report emerge un quadro preoccupante, con evoluzioni che potrebbero cogliere di sorpresa anche i maggiori esperti di sicurezza. Gli USA, intanto, si preparano militarmente e tecnologicamente in prospettiva di eventuali conflitti con Cina, Russia, Iran e Corea del Nord, ma dovranno, nel contempo, diventare anche promotori di politiche green a livello mondiale per contrastare – più di quanto non sia stato fatto finora – gli effetti del riscaldamento globale.

 

A cura della Redazione

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