Eventi terroristici mondiali e aree geografiche interessate da attacchi nel periodo 2000-2019

Con l’obiettivo di introdurre una caratterizzazione numerica e statistica per gli attacchi terroristici, in questo lavoro viene effettuata un’analisi su 20 anni di attacchi legati al terrorismo nel periodo che va dal 2000 al 2019, partendo dalle informazioni rese disponibili dal Global Terrorism Database. Lo studio complessivo condotto dall’autore su questo database internazionale è stato segmentato in alcuni articoli divulgativi dei risultati ottenuti. Nel primo di questi articoli, qui presentato, viene illustrata una panoramica sull’andamento degli attacchi terroristici a livello mondiale e sulle diverse aree geografiche del mondo in cui sono stati condotti gli attacchi nei venti anni considerati nello studio.

Il Global Terrorism Database per le analisi sugli eventi terroristici

Uno dei primi aspetti da verificare nell’affrontare il tema degli attacchi terroristici è quello di analizzare la rilevanza del numero di questo tipo di attacchi e le aree geografiche in cui questi attacchi si sono realizzati. In particolare, costituisce un aspetto di possibile interesse il verificare su un lungo periodo di tempo, ad esempio gli ultimi 20 anni, l’evoluzione degli attacchi terroristici, le macro-regioni del mondo in cui gli attacchi sono stati condotti, per poi passare ad analizzare, in successivi approfondimenti legati allo studio qui avviato, il tipo di target scelto dai terroristi (siti governativi, siti commerciali pubblici, aree ed edifici culturali pubblici, etc.), il numero per anno di attacchi agli edifici e le armi preferite dai terroristi negli attacchi (esplosivi, agenti CBR, incendiari, balistici, etc.).

Per rispondere a queste domande, nel condurre un’analisi ampia e dettagliata al contempo si è focalizzata in questo lavoro l’attenzione sulla più importante banca dati internazionale a libero accesso che attualmente descrive gli eventi terroristici, il Global Terrorism Database [GTD1], indicato nel seguito con l’acronimo GTD. Tutte le analisi statistiche qui riportate sono state elaborate nel rispetto dei termini di utilizzo di GTD, National Consortium for the Study of Terrorism and Responses to Terrorism (START), (2021), Global Terrorism DatabaseTM, University of Maryland [GTD1].

Di seguito viene descritta brevemente l’ampiezza e la ricchezza dei dati specifici di questo database internazionale e viene fornita un’analisi del GTD, con approfondimenti numerici e rappresentazioni grafiche dei risultati ottenuti per gli ultimi 20 anni disponibili, per la precisione dal 2000 al 2019. In particolare, si analizza in questo primo articolo l’evoluzione degli attacchi terroristici a livello mondiale e le aree geografiche del mondo in cui sono stati condotti gli attacchi,

E’ utile sottolineare come l’autore di questo articolo nel triennio 2019-2021 abbia proceduto in modo continuativo all’osservazione e all’analisi del GTD, per cui alcuni primi risultati parziali di questo studio sono stati pubblicati già nel 2019 in un libro dedicato agli attacchi terroristici e ai disastri naturali [Car1] e nel 2021 sull’Handbook of Security Science pubblicato da Springer [Car2].

Descrizione del GTD

Il Global Terrorism Database GTD è un database open-source che include, nella versione disponibile nel 2021 presa in considerazione dall’autore per questa analisi, informazioni su eventi terroristici accaduti tra il 1970 e il 2019. Il database viene aggiornato usualmente con cadenza annuale.

A differenza di altri database di eventi terroristici disponibili sulla rete [Car1], il GTD include sistematicamente e con continuità gli incidenti terroristici internazionali avvenuti in un arco di tempo che parte dal 1970, con ben cinquant’anni di dati ‘orientati’ a descrivere e caratterizzare gli attacchi terroristici a livello mondiale.

Le caratteristiche principali della versione disponibile nel 2021 per il GTD sono le seguenti:

  • informazioni su oltre 200.000 attacchi terroristici;
  • informazioni su oltre 95.000 attacchi con esplosivo, 20.000 omicidi e 15.000 rapimenti ed eventi con ostaggi dal 1970;
  • informazioni su almeno 45 variabili per ogni caso registrato nel database, con gli eventi terroristici più recenti che includono informazioni su oltre 120 variabili;
  • esaminati, dal 1998 al 2019, più di 4.000.000 di articoli e 25.000 fonti di notizie per raccogliere i dati sugli eventi terroristici mondiali.

Per ogni evento riportato nel GTD sono disponibili informazioni sulla data e il luogo dell’evento, una sua breve descrizione, le armi utilizzate, la natura dell’obiettivo, il numero di vittime e, quando identificabile, il gruppo o l’individuo responsabile.

Le informazioni contenute nel Global Terrorism Database si basano su rapporti provenienti da diverse fonti mediatiche aperte. Le informazioni, come dichiarato dal gestore del database – il National Consortium for the Study of Terrorism And Responses to Terrorism (START) – non vengono aggiunte al GTD a meno che non sia stata accertata la credibilità delle fonti.

Lo START mette a disposizione gratuitamente il GTD attraverso un’interfaccia online con lo scopo di stimolare gli studi sul terrorismo e di aumentare la comprensione della violenza terroristica in modo da poterla comprendere più a fondo e sconfiggere più facilmente.

Insieme al database, lo START fornisce un codebook [GTD2]. Questo codebook è diviso in due grandi aree.

La prima parte del codebook descrive le origini della GTD e le decisioni chiave prese durante il suo sviluppo cinquantennale. In particolare, questo manuale descrive la definizione di terrorismo adottata per il GTD, i criteri di inclusione nel database degli eventi accaduti, altri meccanismi di filtraggio della definizione, nonché l’attuale metodologia di raccolta dei dati.

Il GTD definisce un attacco terroristico come:

l’uso o la minaccia di uso illegale della forza e della violenza da parte di un attore che non sia uno Stato per raggiungere un obiettivo politico, economico, religioso o sociale attraverso la paura, la coercizione o l’intimidazione“.

In pratica questo significa che per includere un evento nel GTD, devono essere presenti e verificabili tutti e tre i seguenti attributi:

  • l’evento deve essere intenzionale, ovvero il risultato di un calcolo consapevole da parte di un autore;
  • l’evento deve comportare un certo livello di violenza o di minaccia immediata di violenza, compresa la violenza sulle proprietà e sulle persone;
  • gli attuatori dell’evento devono essere attori subnazionali. Il database, infatti, non include eventi derivanti da atti di terrorismo di Stato.

Inoltre, affinché un evento sia incluso nella GTD devono essere presenti almeno due dei tre criteri seguenti:

  • Criterio 1 – L’atto deve essere finalizzato al raggiungimento di un obiettivo politico, economico, religioso o sociale. In termini di obiettivi economici, il perseguimento esclusivo del profitto non soddisfa questo criterio. L’evento deve comportare il perseguimento di un cambiamento economico più profondo e sistemico.
  • Criterio 2 – Deve essere provata l’intenzione di costringere, intimidire o trasmettere qualche altro messaggio a un pubblico più ampio (o a più pubblici) rispetto alle vittime immediate. È l’atto nel suo complesso che viene considerato, indipendentemente dal fatto che ogni individuo coinvolto nell’esecuzione dell’atto sia consapevole di questa intenzione. Se uno qualsiasi dei pianificatori o dei responsabili dell’attacco aveva l’intenzione di costringere, intimidire o pubblicizzare, allora questo criterio dell’intenzionalità è soddisfatto.
  • Criterio 3 – L’azione deve essere al di fuori del contesto delle attività belliche legittime. Cioè, l’azione deve essere al di fuori dei parametri descritti dal diritto internazionale umanitario, nella misura in cui si rivolge a non combattenti.

I criteri di inclusione sopra riportati sono valutati caso per caso al fine di determinare se l’evento possa essere aggiunto al GTD: maggiori dettagli sul meccanismo di filtraggio aggiuntivo, sui complotti, sulle cospirazioni, sugli attacchi non riusciti e sulla determinazione del singolo incidente, sono disponibili nell’ultima versione 2021 del codebook [GTD2] utilizzata per questa analisi.

Altro aspetto generale importante da sottolineare: il GTD non include complotti o cospirazioni che non vengono ‘praticamente’ messi in atto, o quantomeno tentati. Perché un evento sia incluso nel GTD, gli attentatori devono essere ‘nell’atto di eseguire l’attacco’. Quindi, le attività di pianificazione, la ricognizione e l’acquisizione dei materiali necessari per l’attacco non soddisfano questa soglia di ‘accesso’ all’elenco del database.

Di seguito, ai fini dell’analisi, sono stati presi in considerazione tutti gli eventi riportati nel GTD, selezionati come sopra discusso, pensando ai due filtri relativi alla definizione di terrorismo e ai criteri di inclusione.

Analisi del GTD per ‘macro-regioni’ nel periodo 2000 al 2019

Prendendo in considerazione diverse aree del mondo, di seguito denominate macro-regioni, i campi GTD permettono di caratterizzare statisticamente il numero di eventi terroristici per aree geografiche ben definite.

Sul GTD viene proposta una divisione in 12 macro-regioni [GTD2]:

  1. North America
  2. Central America & Caribbean
  3. South America
  4. East Asia
  5. Southeast Asia
  6. South Asia
  7. Central Asia
  8. Western Europe
  9. Eastern Europe
  10. Middle East & North Africa
  11. Sub-Saharan Africa
  12. Australasia & Oceania

L’associazione dettagliata tra macro-regioni e Stati nazionali è descritta in [GTD2]. Si noti che i confini geopolitici di molti Stati sono cambiati negli ultimi 50 anni coperti dalla raccolta dati GDT. In alcuni casi, gli Stati che rappresentavano il luogo degli attacchi terroristici oggi non esistono più. Si tratta, ad esempio, della Germania Ovest, dell’URSS e della Jugoslavia. In questi casi viene registrato il nome dello Stato per l’anno in cui si è verificato l’evento.

Un primo risultato dell’elaborazione statistica dei dati è mostrato nella tab.1 e nella fig.1, dove sono riportati e rappresentati graficamente il numero di eventi terroristici per macro-regione, nel periodo 2000-2019.

La tab.1 la fig.1 mostrano come:

  • negli ultimi 20 anni il numero di eventi terroristici registrati da GTD sia uguale a 131.350;
  • circa il 36% degli attacchi terroristici degli ultimi 20 anni si concentri in Medio Oriente e Nord Africa;
  • l’Asia meridionale raccolga oltre il 33% degli eventi terroristici degli ultimi 20 anni;
  • oltre l’82% degli attacchi terroristici internazionali degli ultimi 20 anni si concentri in tre sole macro-regioni: Medio Oriente & Nord Africa, Asia meridionale e Africa subsahariana;
  • le due macro-regioni in cui è divisa l’Europa, se considerate insieme, siano in generale attaccate dai terroristi circa nove volte di più della macro-regione del Nord America,

Tab.1 – Numero di eventi terroristici per macro-regione, periodo 2000-2019.

Macro-Regione Eventi terroristici in 20 anni (2000-2019) %
Middle East & North Africa 47018 35.80%
South Asia 43541 33.15%
Sub-Saharan Africa 17236 13.12%
Southeast Asia 11156 8.49%
Eastern Europe 4135 3.15%
Western Europe 3597 2.74%
South America 3102 2.36%
North America 888 0.68%
Central Asia 239 0.18%
East Asia 221 0.17%
Central America & Caribbean 119 0.09%
Australasia & Oceania 98 0.07%
Eventi totali 131350 100%

 

Fig.1 – Distribuzione degli eventi terroristici nel mondo suddivisi per macro-regioni, periodo 2000-2019.

In particolare, con l’obiettivo di confrontare puntualmente la situazione del terrorismo nella macro-regione del Nord America (Canada, Messico, Stati Uniti) rispettivamente con l’Europa occidentale (Andorra, Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gibilterra, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Città del Vaticano) e con l’Europa orientale (Albania, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Cecoslovacchia, Estonia, Ungheria, Kosovo, Lettonia, Lituania, Macedonia, Moldavia, Montenegro, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Serbia-Montenegro, Repubblica Slovacca, Slovenia, Ucraina), possiamo osservare che negli ultimi 20 anni solo lo 0,68% degli eventi mondiali hanno avuto luogo in Nord America, mentre rispettivamente il 3,15% e il 2,74% degli attacchi sono stati registrati in Europa orientale e occidentale.

Estendendo l’analisi all’evoluzione nel tempo, anno per anno, degli eventi terroristici per macro-regione, si ottengono i risultati cumulativi descritti nella tab.2.

Tab.2 – Evoluzione nel tempo, anno dopo anno, del numero di attacchi terroristici suddivisi per macro-regioni.

Il numero totale di eventi terroristici per ciascun anno è mostrato graficamente nella fig.2.

Fig.2 – Numero di eventi terroristici a livello mondiale per anno, periodo 2000-2019.

L’analisi della fig.2 evidenzia la crescita molto significativa del numero annuale di eventi terroristici negli anni 2012-2017, corrispondente agli effetti della crisi mediorientale, della guerra siriana, dell’intervento internazionale contro l’ISIS (Stato Islamico dell’Iraq e della Siria) e della prima crisi di Crimea tra Russia e Ucraina. Il numero massimo di attacchi terroristici per anno si ottiene nel 2014 con 16.959 eventi.

La fig.3 mostra i risultati ottenuti per le regioni dell’Europa orientale e occidentale in termini di numero di eventi terroristici all’anno nel periodo 2000-2019. È facile riconoscere per l’Europa dell’Est il massimo di circa 1.000 eventi terroristici nel 2014, principalmente a causa della crisi in Crimea. Per l’Europa occidentale, il numero di eventi oscilla intorno ai 200 attacchi all’anno, con un picco di 335 eventi terroristici nel 2015.

Fig.3 – Confronto del numero di eventi terroristici in Europa occidentale e orientale per anno, periodo 2000-2019.

La fig.4 mostra un confronto tra il numero di eventi terroristici in Europa occidentale e in Nord America per il periodo 2000-2019. Le tendenze illustrate mostrano una netta prevalenza di eventi terroristici in Europa rispetto al Nord America, con un rapporto di attacchi per i Paesi europei che va da 2 a 5 volte il valore annuale del Nord America.

Fig.4 – Confronto del numero di eventi terroristici in Europa occidentale e Nord America per anno, periodo 2000-2019.

Un’altra informazione fondamentale relativa agli eventi terroristici è fornita dal numero di morti e feriti registrati per anno nel periodo considerato. Nella tab.3, colonna 3 e 4, sono riportati rispettivamente il numero di morti e di feriti a livello mondiale per anno per il periodo 2000-2019. Per rendere possibile un confronto ed un’analisi più chiari, nella colonna 2 è riportato anche il numero di eventi terroristici.

Tab.3 – Numero di eventi terroristici, morti e feriti a livello mondiale per anno, periodo 2000-2019.

Anno Num. di eventi Num. di morti Num. di feriti
2000 1823 4394 5797
2001 1912 7727 28137
2002 1330 4797 7079
2003 1278 3317 7384
2004 1164 5716 11976
2005 2017 6343 12961
2006 2757 9316 15470
2007 3247 12825 22531
2008 4801 9157 18998
2009 4722 9277 19147
2010 4826 7829 15953
2011 5076 8246 14662
2012 8521 15494 25446
2013 12045 22280 37690
2014 16959 44524 41177
2015 15133 38993 44204
2016 14046 35236 40576
2017 11358 26892 25487
2018 9840 23290 20607
2019 8495 20329 18714
Total 131350 315982 433996

 

Fig.5 – Rappresentazione grafica del numero di attacchi terroristici (events), numero di morti (fatalities) e feriti (casualties) a livello mondiale per anno, periodo 2000-2019.

Tutti questi dati sono rappresentati graficamente nella fig.5 che mostra:

  • un primo chiaro picco nel 2001 per il numero di feriti, oltre 28.000, e di morti, oltre 7.000, dovuto principalmente agli attentati dell’11 settembre alle Twin Towers statunitensi. I Paesi colpiti nel 2001 da morti per eventi terroristici sono illustrati graficamente nella fig.6;
Fig.6 – Rappresentazione grafica dei Paesi interessati dagli attentati terroristici del 2001 (fonte https://ourworldindata.org/terrorism).
  • un secondo picco nel 2007 per quanto riguarda il numero di morti (12825) e di feriti (22531) a causa di eventi terroristici, legato a diverse aree di crisi soprattutto in Asia (Iraq, Afghanistan, Pakistan, India, Sri Lanka), come mostrato nella fig.7;
Fig.7 – Rappresentazione grafica dei Paesi interessati da morti per attacchi terroristici nel 2007 (fonte https://ourworldindata.org/terrorism).
  • un terzo picco nel 2014-2015 per il numero di morti (44542 nel 2014) e di feriti (44204 nel 2015) a causa di eventi terroristici, legati a diverse aree di crisi principalmente in Medio Oriente (Siria e Iraq), Africa (Nigeria), Ucraina e Asia (Afghanistan, Pakistan, India e Cina), come mostrato in fig.8.
Fig.8 – Rappresentazione grafica degli Stati interessati da morti per attacchi terroristici nel 2014 (fonte https://ourworldindata.org/terrorism).

Un altro punto di vista importante è, come per il numero di eventi, il confronto tra il numero di morti all’anno per il Nord America e l’Europa, sia orientale sia occidentale. Nella tab.4 sono presentati i risultati dettagliati ottenuti per il numero di morti per eventi terroristici all’anno in Nord America, Europa occidentale e orientale, nel periodo 2000-2019.

Tab.4 – Numero di morti per eventi terroristici per ciascun anno, in Nord America, Europa occidentale e orientale, periodo 2000-2019.

Anno Num. di morti Europa Occidentale Num. di morti Nord America Num. di morti Europa Orientale
2000 42 13 402
2001 40 3027 294
2002 9 4 518
2003 5 2 337
2004 196 0 584
2005 60 2 158
2006 6 8 59
2007 17 25 57
2008 3 23 101
2009 15 24 143
2010 5 4 235
2011 83 0 174
2012 12 24 179
2013 8 70 151
2014 6 34 1468
2015 171 63 791
2016 170 73 112
2017 83 127 101
2018 25 81 41
2019 22 77 34
Total 978 3681 5939

 

La fig.9 facilita il confronto tra i diversi andamenti nel corso degli anni, evidenziando per gli Stati Uniti il picco di vittime nel 2001 dovuto all’attacco dell’11 settembre 2001 e per l’Europa orientale il picco dovuto alla prima crisi di Crimea del 2014 nel primo conflitto interno all’Ucraina.

I numeri totali finali riportati nella tab.4 mostrano che l’Europa orientale presenta molti più morti per eventi terroristici rispetto all’Europa occidentale e che, escludendo i morti del drammatico evento dell’11 settembre negli USA, il numero di morti residui in Nord America in 20 anni (circa 600) è inferiore al dato cumulativo dell’Europa occidentale (978).

Fig.9 – Rappresentazione grafica del numero di morti (fatalities) all’anno a causa di eventi terroristici in Nord America, Europa occidentale e orientale, nel periodo 2000-2019.

Conclusioni

Con l’obiettivo di condurre uno studio sugli attacchi terroristici avvenuti a livello mondiale nel corso degli ultimi decenni, in questo lavoro è stata effettuata un’analisi su 20 anni di attacchi terroristici, dal 2000 al 2019, partendo dalle informazioni rese disponibili dal Global Terrorism Database. Lo studio complessivo condotto dall’autore su questo tema è stato segmentato in diversi articoli e nel primo di questi articoli, qui presentato, è stata illustrata una panoramica sull’andamento del numero di attacchi terroristici a livello mondiale e sulle diverse aree geografiche del mondo in cui gli attacchi sono stati condotti nei venti anni considerati nello studio.

Glossario

  • CBR = Chemical, Biological, Radiological
  • GDT = Global Terrorism Database
  • START = Study of Terrorism And Responses to Terrorism

Riferimenti bibliografici

[Car1] M. Carbonelli, Terrorist attacks and natural/anthropic disasters: risk analysis methodologies for supporting security decision making actors, Aracne CBRN Series, Rome 2019

[Car2] M. Carbonelli, A. Iannotti, A. Malizia, Disaster Management of a Major CBRN Accident, A. J. Masys (ed.), Handbook of Security Science, 6 February 2021, Springer Nature Switzerland AG 2020, https://link.springer.com/referenceworkentry/10.1007%2F978-3-319-51761-2_36-1

[GTD1] Global Terrorism Database (GTD), START (National Consortium for the Study of Terrorism and Responses to Terrorism), (2021), University of Maryland. https://www.start.umd.edu/gtd

[GTD2] Global Terrorism Database codebook: Methodology, inclusion criteria, and variables, START (National Consortium for the Study of Terrorism and Responses to Terrorism), (2021, August). University of Maryland.

 

Articolo a cura di Marco Carbonelli

Profilo Autore

Marco Carbonelli si è laureato in Ingegneria elettronica presso l’Università di Roma ‘La Sapienza’, diplomato presso la Scuola Superiore di Specializzazione post-laurea in TLC del Ministero delle Comunicazioni, è in possesso del PhD in Industrial Engineering e del titolo di Master internazionale di II livello (Università di Roma Tor Vergata) in ‘Protection against CBRNe events’. E’, inoltre, qualificato esperto NBC presso la Scuola Interforze NBC di Rieti, esperto di Risk Management, ICT security, protezione delle infrastrutture critiche, gestione delle crisi e delle emergenze di protezione civile, applicazione del GDPR nell’ambito della protezione dei dati personali. Ha svolto per venti anni l’attività di ricercatore nel settore delle TLC e poi dell’ICT, opera dal 2006 nella Pubblica Amministrazione centrale. Ha pubblicato oltre 180 articoli tecnici in ambito nazionale e internazionale, è autore di vari libri tecnico-scientifici ed è docente presso l’Università di Tor Vergata di Roma nei Master Internazionali di I e II livello ‘Protection against CBRNe events’ di Ingegneria Industriale e nel Master ‘AntiCorruzione’ del Dipartimento di Economia e Finanza.

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