I seguenti contenuti sono stati inclusi in un corso di aggiornamento per operatori di produzione, manutentori e supervisori di un’azienda siderurgica.
Quando si parla di formazione ai lavoratori o ai preposti, talvolta paradossalmente capita che non venga dedicato tempo a spiegare come evitare di farsi male, preferendo un approccio basato sull’ottemperanza a procedure e norme.
Per ciascuno dei contenuti di seguito descritti, durante la formazione veniva svolta un’attività (ad es. la visione e discussione di un video, la compilazione e discussione di un breve questionario, una simulazione pratica, ecc.) seguita da un debriefing.
La formazione ha avuto successo sia come gradimento che come efficacia. I gruppi di partecipanti erano di circa 12 persone, e la durata era di 2 ore.
Le otto regole sono state pensate con l’intenzione di incidere sulla capacità degli operatori di ridurre la propria esposizione ai rischi di tipo meccanico, tipici del contesto in cui lavoravano.
La «linea del fuoco» è lo spazio o la direzione in cui si può essere raggiunti da energie lesive. Essere nella linea del fuoco significa essere più esposti a rischi, al contrario riconoscerla e restarne al di fuori può quindi evitare episodi incidentali e infortunistici.
Alcuni esempi di linea del fuoco sono:
Spiegare come individuare la linea del fuoco nelle diverse operazioni e in diverse circostanze è un buon punto di partenza per consentire di difendersi dai rischi meccanici.
In realtà il concetto non si applica solo ai rischi meccanici, ma anche di altro tipo.
Sono i punti dello spazio di lavoro in cui le mani possono subire uno schiacciamento; si tratta di un caso particolare di «linea del fuoco» e riguarda in modo specifico lo schiacciamento delle mani.
Esempi di punti di schiacciamento sono:
L’applicazione del concetto riguarda infortuni molto frequenti, se è vero che le mani sono, nelle statistiche delle parti del corpo lese, fra i primi posti.
Se immaginiamo di dover operare con un attrezzo (per bucare, tagliare, o per altre operazioni meccaniche), è importante considerare che la stabilità del pezzo, e del nostro corpo, sono importantissime per evitare di avere contraccolpi, di perdere l’equilibrio, di dover fare improvvise azioni per recuperare un oggetto o l’equilibrio.
L’applicazione di questo concetto richiede che si individuino:
Occorre lavorare sempre in condizioni di buona visibilità. La visibilità deve insistere sull’operazione che si sta svolgendo, e sul contesto circostante.
Mantenere la visibilità sull’operazione consente di evitare o minimizzare l’esposizione alla linea del fuoco o a punti di schiacciamento. Mantenere la visibilità del contesto circostante aiuta ad esempio nel comprendere le condizioni di stabilità, le interferenze con altre operazioni o persone presenti.
Una buona visibilità è il risultato di diversi fattori, fra cui:
L’esperienza che si possiede in un compito specifico o su una data macchina può essere un fattore importante per la sicurezza. Essa consente di prevenire e gestire meglio gli imprevisti, di avere maggiore efficienza e precisione, di comprendere meglio il senso complessivo di un’operazione e di un dettaglio operativo.
L’applicazione di questo concetto non dev’essere vista come “se non hai esperienza consolidata evita di svolgere un compito o di utilizzare una macchina”: sarebbe una conclusione paradossale e non si comprenderebbe come le persone potrebbero fare esperienza.
Il fattore chiave qui risiede nel fatto di comprendere i propri limiti e adattare la situazione e l’organizzazione del lavoro ai limiti dovuti alla propria esperienza.
Se l’esperienza è minore occorre una supervisione più attenta, il consiglio di qualcuno più esperto, forse più tempo a disposizione, un feedback costruttivo teso all’apprendimento, la gradualità di compiti più semplici in partenza e via via più complessi.
Attenzione però: spesso una lunga esperienza facilita l’accettazione del rischio e abbassa la percezione del rischio. Quindi anche la comprensione di questi limiti dovuti alla lunga esperienza può portare a non sottovalutare i rischi e ad evitare l’assunzione volontaria di rischio che spesso ne deriva.
Prima di utilizzare un’attrezzatura è sempre opportuno fare un esame visivo, per vederne l’integrità, lo stato di manutenzione, l’appropriatezza all’operazione da svolgere.
Talvolta a valle di un controllo visivo dell’ultimo istante si comprende che è bene cambiare attrezzatura, oppure tener conto dello stato in cui si trova utilizzandola con modalità specifiche, o ancora procurarsi un’attrezzatura nuova e affidare l’attrezzatura vecchia alla manutenzione o allo smaltimento.
In ogni caso, che si usi una scala portatile, un trapano o una pressa, un controllo visivo consente di individuare condizioni di scarsa affidabilità dell’attrezzatura, e di prevenire le conseguenze sulla sicurezza (e non solo) che potrebbero derivarne.
La formazione a tal proposito deve mostrare quali siano i segnali di rilievo da cogliere per scorgere tempestivamente un innesco a rottura, una condizione di cattiva manutenzione, una condizione di cattiva pulizia.
Ulteriore attenzione andrebbe posta a seguito di un periodo di inattività dello strumento, oppure dopo che lo strumento di lavoro abbia avuto un episodio in cui potrebbe essersi alterato (ad es. caduta, urto).
È sempre importante curare l’ordine e la pulizia del luogo, della postazione, del piano di lavoro.
La mancanza di ordine e di pulizia porta ad aumentare i rischi, ad esempio:
Un principio fondamentale è la collaborazione fra colleghi per:
Un ambiente collaborativo comporta una migliore circolazione delle informazioni, una migliore organizzazione del lavoro e lo sfruttamento di sinergie in seno al gruppo di lavoro. Comporta anche un migliore clima e una maggiore soddisfazione lavorativa.
Tutti questi elementi di collaborazione sono della massima importanza per moltiplicare e consolidare l’efficacia dei principi precedenti.
Articolo a cura di Carlo Bisio
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